martedì 22 maggio 2012

L'attrito durante lo scivolamento lungo lo scalo

L'attrito che esiste tra la nave e i pattini dello scalo è un elemento da tenere in grande considerazione. E' facile intuire come l'attrito giochi un ruolo fondamentale per determinare la velocità della discesa in acqua della nave che non deve essere troppo veloce ma sufficientemente elevata per potersi concludere in modo ottimale.
Ruolo fondamentale è anche attribuito alla scelta della  pendenza che viene usata per scali, i quali possono essere schematizzati come semplici piani inclinati anche se spesso  hanno profili parabolici o a pendenza variabile. In generale si adottano per gli scali pendenze maggiori per i bastimenti più piccoli e ciò per due motivi:  1) Il coefficiente d'attrito dipende in maniera proporzionale ad un coefficiente che dipende dalla natura del lubrificante usato e inversamente proporzionale alla radice della pressione unitarie. Essendo che nelle navi piccole tra le componenti a contatto nello scalo si hanno pressioni relativamente minori  è facile vedere che la pendenza dello scalo per assicurare il moto deve essere maggiore.
2)Il secondo motivo è rappresentato dal fatto che l'energia cinetica acquistata nel varo dalle navi di piccola mole su scali con poca pendenza potrebbe non essere sufficente per vincere le resistenze imprevedibili dovute ad accidentalità dello scalo.

Il coefficiente di attrito viene ridotto usando diversi tipi di lubrificanti tenendo conto che il calore prodotto dall'attrito con i pattini e tale da incendiare molti tipi di lubrificanti. 

Il fumo bianco che si vede sotto la prua è dato dall'attrito dei vasi (sostegni di legno sotto lo scafo) che scorrono sullo scalo. Il sistema è stato convenientemente lubrificato il giorno prima del varo.

I lubrificanti variano molto a seconda della stazza della nave, dei materiali impiegati sia per la nave che per gli scali, dalla temperatura e dalle condizioni atmosferiche come l'umidità. Cito alcuni vari presenti nel trattato del Mengoli (op. cit.) con relativi lubrificanti: "Regina Margherita" (maggio) 89% sego, 10,5% sugna, 0,5% olio minerale; "Regia nave Pisa" (ottobre) 90% sego, 10% sapone molle;  in francia il "Normandie" (29 ottobre) 93% sego 7% sapone bianco ed in alcuni punti "strategici" dello scalo furono usate miscele contenenti olio di oleonafta e paraffina.

Nota: L'immagine è tratta dal sito http://www.raffaelestaiano.com/un_varo_sfortunato.html che racconta la storia interessante con numerose e bellissime fotografie dello sfortunato varo della "principessa Iolanda".

1 commento:

  1. Per Maggiori informazioni sulle tecnologie per la salvaguardia dell'ambiente durante un varo è possibile consultare il seguente link:
    <a href="http://www.yachtgarage.it/it/“>yachtgarage</a>
    saluti
    Max Vita

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